Intervista a THOMAS MAZZANTINI, Autore di Garmir l'eclissiomante, Baldini Castoldi Dalai editore

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Mariodm93
view post Posted on 29/3/2010, 14:15




INTERVISTA A THOMAS MAZZANTINI
Autore di Garmir l'eclissiomante, Baldini Castoldi Dalai Editore

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Ciao Thomas, e benvenuto nel The Fantasy World!
Dunque, cominciamo quest’intervista conoscendoci un po’ meglio. Domanda di rito: chi è Thomas Mazzantini?


Un ragazzo di venti anni dell’Isola d’Elba, a cui piace scrivere. Studio Biologia a Pisa perché la mia passione sono gli animali. Sono sempre con la testa fra le nuvole (fatto poco vantaggioso all’università XD) e ho un bizzarro senso dell’umorismo basato sul nonsense.

Abbiamo – quasi – la stessa età e ciò non fa altro che raddoppiare la mia curiosità nei tuoi confronti. Quindi preparati a una tempesta di domande XD
Scherzi a parte, hai degli hobby particolari, oltre alla scrittura?


Leggo molto, soprattutto fantasy e fantascienza, anche se non disdegno affatto qualche horror di Stephen King o H.P. Lovecraft. Sono anche un divoratore accanito di fumetti, un videogiocatore e un fan del buon vecchio rock’n’roll, con qualche punta metallara qua e là. Mi piace molto fare trekking sui monti della mia isola, anche se stando a Pisa per studio ormai ci vado raramente. Vado matto per le serie di fantascienza come Stargate, 4400, Heroes e Lost.

Quando e come hai scoperto la passione per la scrittura?

Sono sempre stato immerso nella letteratura. Quando non sapevo ancora leggere la mia mamma leggeva per me “storielle” del calibro de La Storia Infinita e Momo. Poi, non appena sono stato in grado di scrivere, ho sperimentato con i generi che amavo. I temi liberi alle elementari e alle medie diventavano immediatamente ricolmi di mostri, eroi, alieni, draghi, macchine senzienti e chi più ne ha più ne metta. A sedici anni decisi di scrivere qualcosa per i miei amici e così è nato Garmir, distribuito a “puntate” di cinque capitoli.

Hai frequentato corsi di scrittura creativa?

No, ma direi che scrivere a scuola e ricevere critiche e commenti mi è stato di grande aiuto.

Come mai hai deciso di puntare proprio sul genere Fantasy?

Perché è quello che amo di più, insieme alla fantascienza. Mi piacciono la magia, le battaglie, ma soprattutto mi piacciono i mostri. Ho un debole per i mostri. Più strani, feroci o potenti sono più mi piacciono. Che ci posso fare?

In seguito alla pubblicazione del tuo libro, che tipo di atteggiamento hanno assunto conoscenti e amici nei tuoi confronti? Okay, per fartela breve… non dirmi che nessuno ti ha mai stretto la mano dicendo: “Tu sei quello che ha scritto il libro” (o frasi simili), che non ci credo :P

Vivo a Marciana Marina, un paese che arriva a duemila abitanti massimo d’estate, contando i turisti. Tutti conoscono tutti. Quando ho pubblicato il libro i miei amici hanno disseminato il paese di striscioni e mi hanno preparato un banchetto dove mi aspettava una torta e una penna per firmare tutte le copie (un male alla mano quel giorno!). Sì, i miei amici sono dei grandi. Comunque beh, diciamo che vengo salutato di più quando giro per il paese e che tutti mi chiedono quando uscirà il seguito di Garmir.

Quanto tempo hai impiegato per scrivere Garmir l'eclissiomante?

Un anno, poi quasi un altro anno per correggerlo e rivederlo completamente. Come ho detto era una specie di romanzo a puntate, quindi ogni volta che finivo i cinque capitoli passava del tempo prima che ne scrivessi un altro. Inoltre c’era la scuola di mezzo.

E come è stato, invece, il tuo approccio al mondo editoriale? Come hai raggiunto, insomma, la Baldini Castoldi Dalai?

Con una dose enorme di fortuna. I signori Dalai della casa editrice hanno una casa di vacanze all’Elba. Con sprezzo del pericolo e una monumentale faccia di bronzo mi sono presentato a casa loro e ho dato loro il manoscritto, senza nutrire alcuna speranza. Era tanto così per provare. Per qualche allineamento astrale, intervento divino o chissà che altro hanno letto il manoscritto e… mi hanno richiamato il mese successivo dicendo che lo avrebbero pubblicato.

Cosa deve avere un fantasy, secondo te, per presentare una storia coerente e credibile (nei limiti del genere, ovviamente)?

Ci vuole un mondo vasto, vivo, con la propria cultura, la propria Storia e le proprie credenze. In questo mondo bisogna ambientare un evento epico che porti ad un confronto finale tra le forze del bene e del male. Il fantasy è la strada tra il punto A, da cui parte il nostro eroe (o la nostra eroina) e il punto B, in cui si confronta con il suo antagonista. In mezzo può succedere di tutto.

Bé, il Fantasy è anche sogno, estraneazione. Scrivi per estraniarti o c’è dell’altro?

Scrivo per divertirmi e per creare. Ho un bisogno fisico di creare mondi, personaggi e storie. Toglierli dalla mia testa e riversarli sulla pagina è molto appagante.

Quali sono le tue tecniche di scrittura? Cominci con una scaletta degli eventi o di getto?

Nessuna scaletta. Ho in mente i momenti topici della storia, ma gli spazi bianchi in mezzo li riempio man mano che scrivo.

E la tua atmosfera ideale (da solo o in compagnia; di giorno o di sera; ascoltando musica o in silenzio…)?

Scrivo da solo perché odio che qualcuno mi guardi mentre sono al computer. Preferirei scrivere di mattina ma spesso devo farlo di sera per via della scuola o di altri impegni. Ascolto spesso musica per mettere un’atmosfera giusta mentre scrivo. Led Zeppelin, Guns n’ Roses, Ozzy Osbourne, AC/DC e Judas Priest per le battaglie, i Doors, Black Sabbath e i Queen per momenti più calmi, tristi o romantici.

Parliamo un po’ del tuo libro. Se dovessi raccontarne il “tema portante”, senza esporre troppo al fine di non svelare particolari importanti, cosa diresti?

Garmir l’Eclissiomante, molto prevedibilmente, parla di un ragazzo, Garmir, che è un eclissiomante. Questa classe di maghi trae potere dai tre Soli del loro mondo e utilizzano magia bianca e nera insieme. Per questo sono considerati eretici e reietti della società. Garmir viene costretto dai suoi Maestri a partire assieme ad altri sei individui molto particolari verso le Terre Innominate, alla ricerca di alcuni artefatti noti come i Sigilli. Qualcuno sta per invertire il corso dei Soli e farli tramontare ad Est, intrappolandoli per sempre negli Inferi. I Sigilli sono l’unica cosa che può fermare questa catastrofe. Purtroppo le cose non sono esattamente come sembrano…

Quanto ti somigliano i personaggi della storia?

Garmir mi somiglia molto. È introverso e schivo ma aperto e disponibile con gli amici. Il miglior amico di Garmir, Kipam, è invece una specie di fusione di tutti i miei amici.

Si dice che chi scrive Fantasy si diverte di più a tratteggiare l’antagonista che il personaggio principale. Per te è stato lo stesso?

Direi di no. L’antagonista, il Signore del Sangue, mi piace molto ma non è il mio personaggio preferito. Il mio preferito è uno dei buoni, Xinaghul, un uomo di due metri e mezzo con capacità rigenerative e il viso sempre, misteriosamente, in ombra. Forse perché non è propriamente buono, anzi in altri libri sarebbe stato un mostro terribile contro cui combattere. Invece fa parte della compagnia di Garmir, nonostante la sua apparente malvagità.

Qual è il tuo autore preferito?

Terry Pratchett. Scrive fantasy comici che ti appassionano, ti sorprendono e ti fanno morire dalle risate. È un genio.

E il genere di libri che non riscontrano il tuo interesse?

Romanzi rosa. Il resto, se ben scritto, mi piace.

Cosa significa, per te, scrivere?

Poter dare sfogo alla mia creatività. Poter far vivere agli altri le mie avventure. Divertirmi.

Quali sono a tuo parere gli ingredienti giusti per diventare un bravo scrittore? Hai dei consigli da dare agli aspiranti scrittori che stanno leggendo quest’intervista?

Leggere molto e documentarsi. Non copiare uno stile ma essere sé stessi e scrivere ciò che ti passa per la mente. Non scrivere mai in modo forzato ma farlo soltanto quando se ne ha la voglia, altrimenti si vede. Inserire nella storia cose che conosci bene, che fanno parte del tuo mondo e parlano di te.

Hai nuovi progetti in cantiere? Puoi svelarci in esclusiva delle news?

Ho finito da poco il seguito di Garmir. Ora è in fase di lettura ed editing alla casa editrice. Posso dirvi che la storia è ambientata dodici anni dopo il primo libro e che sarà molto più “dark”.

Grazie per averci concesso quest’intervista! A presto!

Grazie a voi!

 
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niji707
view post Posted on 29/3/2010, 15:36




molto interessante!!! complimenti a Thomas e anche a Mario per l'intervista!
E "Bravo" per la faccia di bronzo... serve, in questo mondo! ;)
 
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view post Posted on 31/5/2016, 09:22
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2 replies since 29/3/2010, 14:15   200 views
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