Intervista a D'ANDREA G.L., Autore di Wunderkind - Mondadori

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Mariodm93
view post Posted on 9/4/2009, 16:39




INTERVISTA A D’ANDREA G.L.
AUTORE DI WUNDERKIND - MONDADORI


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Salve G.L.!
Dunque, cominciamo quest’intervista conoscendoci meglio. Chi è D’Andrea G.L.?


Uno scrittore con un pessimo carattere. Il mio problema è che ho una bassa soglia di reattività alla noia. E appena mi annoio divento aggressivo. Questo, come puoi immaginare, può creare dei problemi.

Parlaci un po’ di te. Di dove sei e come trascorri la tua giornata tipo?

Non mi piace parlare di me, non scrivo per apparire. Scrivo perché si legga e perché si discuta di quello che ho scritto, solo questo ha importanza. Che vuoi che ti dica? Scrivo molto perché la disciplina e la costanza sono fondamentali, lavoro, leggo…

Hai degli hobby particolari, oltre alla scrittura?

Niente di particolare. Guardo film, leggo un mucchio di libri… Scrivere, comunque, non è un hobby.

Quando hai scoperto la “passione dello scrivere”?

Da sempre. Sembra banale, ma è così. Da quando ho scoperto che la parola “casa” indicava quella roba lì, il mondo mi si è svelato completamente. Ma questo non significa che scrivere sia qualcosa di innato. Scrivere è un semplice mettere una lettera dietro l’altra, scrivere per dire qualcosa, necessita di disciplina, pazienza e un mucchio di altre cose spesso sottovalutate.

Da cosa nasce Wunderkind?
Non c’è un momento in cui un libro nasce. Ci sono immagini, parole, alle volte anche semplici impressioni che si sommano. Se dovessi dirti un momento… Uno dei protagonisti l’ho incontrato mentre camminavo sui bastioni della Fortaleza di Peniche.


Se dovessi indicare la trama del tuo libro senza svelare troppo, ma appassionando, cosa diresti?

Potrei dirti che è la storia di un ragazzino che scopre, all’improvviso e brutalmente, che la sua vita non è quella che ha sempre pensato. Potrei, ma mentirei. E’ la storia di un quartiere inesistente abitato da persone inesistenti, ma sarebbe una bugia. Potrei dirti che il Wunderkind, parla di Cambiavalute e di Permuta e di come la Permuta permetta di alterare il mondo, ma mentirei. Potrei dirti che il Wunderkind è anche una storia d’amore, di quelle come si raccontavano una volta. Ma anche qui mentirei. Potrei dirti, infine, che c’è sangue, violenza e Apocalisse. Potrei, ma sarebbe riduttivo.

Nello specifico, a quale genere appartiene il tuo romanzo?

Lascio deciderlo a chi legge. I generi sono catalogazioni buone per chi è di fretta. E poi, siamo sicuri che siano davvero efficaci? Mettila così: è un gioco delle parti. Come scrittore mi sento l’obbligo di scrivere quanto di più “mio” sia possibile, starà poi alle case editrici, ai librai, ai bibliotecari e ai lettori, decidere in quale gabbietta mettermi. Ci sono lettori che giurano che il Wunderkind sia horror, altri fantasy. Più centomila altre etichette. Ma guai se lo facessi da solo, tanto varrebbe seppellire penna e calamaio. Metaforicamente parlando.

Domanda cruciale, alla quale molti vorrebbero ottenere una risposta: come si arriva a pubblicare con Mondadori?

Lavorando sodo. Questa è l’unica regola. Non accontentandosi mai del risultato. Con l’arroganza che viene solo dopo la più spietata della sincerità nei confronti di se stessi. Borges diceva che la gente ha il vizio di applicare a se stessa la morale di Cristo e agli altri quella di Zarathustra. Ecco, se vuoi puntare in alto, devi fare l’esatto opposto.

Quanto tempo hai dovuto attendere per una valutazione a proposito del tuo romanzo?

Meno di un anno.

La storia narrata è di per sé conclusa o necessita di un sequel?

E’ una trilogia. Ma si tratta di una trilogia atipica, vedrai.

Quale tra i tuoi personaggi ti rispecchia meglio?

Tutti. Ognuno di loro, pietre e cielo compresi, sono parte di me.

E quale, invece, proprio non ti somiglia?

Nessuno.

Qual è il libro che porteresti su di un’isola deserta?

Un manuale di sopravvivenza. E se avanzasse posto “I Fiori del Male”.

E quello che condanneresti al rogo?

Nessuno. I nazisti bruciavano i libri.

C’è stato un romanzo che per trama o contenuti ti ha fatto ridere? Quale?

Molti. Tutti quelli che vorrebbero dire cose fondamentali sulla vita e sulla morte e che invece non fanno altro che ripetere le solite quattro stupidate. Ecco, quelli sono libri che mi fanno molto ridere.

Hai mai pianto per un libro?

Sì, il Signore delle Mosche. Vedi, in quel finale c’è il destino dell’umanità.

Dalla nota biografica del tuo romanzo si legge che collezioni strumenti chirurgici della seconda metà dell’ottocento… da cosa nasce questo interesse?

E’ nato un po’ per caso. Adoro un certo tipo di negozi di antiquariato, li trovo sempre molto affascinanti. Mi è capitato di trovarne uno molto bello, a Parigi e non ho potuto fare a meno di comprare coltello Liston del 1887, molto elegante. Pian piano mi sono documentato e ho iniziato a cercare cose più particolari. Diciamo che sono i miei souvenir di un’altra epoca. C’è chi gira il mondo e si porta dietro un po’ di sabbia, cartoline o qualche cuore infranto, io bisturi, divaricatori…

Hai nuovi progetti in cantiere? Puoi svelarci in esclusiva delle news?

Il secondo volume della trilogia del Wunderkind, naturalmente, che dovrebbe uscire in libreria nel febbraio dell’anno prossimo.

Faresti un appello a tutti gli scrittori che hanno un manoscritto nel cassetto?

Prendete il vostro manoscritto. Fate un bel respiro. Prendete il libro più bello che avete mai letto. Mettetelo vicino al vostro manoscritto. Fate un altro bel respiro. Prendete il coraggio che avete, tutto il coraggio, e chiedetevi: cosa devo fare per renderlo così?

Cosa significa per te scrivere?

Significa avere la possibilità di raccontare storie che altrimenti resterebbero, confuse, dentro la mia testa. Significa avere uno strumento ineguagliabile per penetrare argomenti e temi che mi stanno a cuore e che, altrimenti, non riuscirei ad esplorare con la dovuta forza. Significa la possibilità di dare spazio e voce a visioni e immagini che altrimenti sarebbero in bianco e nero e mute. Terribilmente, mute.

Grazie per averci concesso quest’intervista! A presto!!

Grazie a te.
 
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Angela1993
view post Posted on 9/4/2009, 18:52




E' un'intervista stupenda!!!! A mio parere una delle migliori del Fantasy World :lol: :lol: :lol:
Credo proprio che leggerò il libro, il modo di D'andrea G.L di spiegare la storia mi ha incuriosita tantissimo!
Grazie infinite al nostro Mario e, naturalmente, a G.L. :)
 
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Mariodm93
view post Posted on 9/4/2009, 18:58




Anche a me è piaciuta molto!! Sto diventando un intervistatore doc ihihihihihhihi scherzo XD!!^^
 
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niji707
view post Posted on 9/4/2009, 19:03




che tipo! ah, questo libro sarà mio... l'ho detto e lo ripeto... non resisterò ancora a lungo...
 
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Mariodm93
view post Posted on 9/4/2009, 19:03




Io ce l'ho già :) Finisco Kot e piombo su Wunderkind!!
 
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view post Posted on 31/5/2016, 09:12
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