Intervista a BARBARA RISOLI, Autrice de L'Errore di Cronos, La Grazia del Fato, la Stirpe, Il Veleno del cuore... :)

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Mariodm93
view post Posted on 1/12/2008, 15:07




INTERVISTA A BARBARA RISOLI

Autrice de LA STIRPE, (Runde Taarn Edizioni), L’ERRORE DI CRONOS (1° Edizione, I Fiori di Campo Edizioni; 2° Edizione, Runde Taarn Edizioni), IL VELENO DEL CUORE (0111 Edizioni), LA GRAZIA DEL FATO (Di prossima uscita per la Runde Taarn Edizioni).



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Ci racconti un po’ di lei: dove vive e cosa fa nella vita oltre ad essere una scrittrice?
Vivo in Italia è può bastare per chi come me afferma d’essere cittadina dell’universo. Purtroppo nella vita faccio un lavoro opposto e stridente rispetto alla mia passione di scrivere: la contabile, un destino infame per chi odia i numeri. Tengo la contabilità della ditta di famiglia.

Quando ha scoperto di avere una predilezione per la scrittura e perché ha cominciato a scrivere?
Il mio primo romanzo risale all’età di 13 anni, ma era solo un resoconto un po’ sciocco di sogni prettamente adolescenziali. In realtà la vera passione per la scrittura risale ai 15/16 anni ed il motivo per il quale ho iniziato a scrivere in maniera costante e ‘seria’ ha del comico. Brevemente, rischiavo un esame a settembre in dattilografia, gli esercizi erano noiosi e per acquisire velocità ho iniziato a scrivere un romanzo sentimentale che facevo leggere a puntate alle mie compagne di scuola. E’ astato un successo e da lì ho compreso quali sono le cose che amo di più: la dattilografia e scrivere.

A quando risale la sua prima opera (nel senso di scritto, non necessariamente pubblicazione)?
A parte il sentimentale che ho già citato e che non vale, essendo colmo di sproloqui ed imperfezioni mai revisionate, il primo romanzo completo e curato è stato L’ERRORE DI CRONOS, in prima stesura a 16 anni.

Lei è l’autrice de L’Errore di Cronos, presto in seconda edizione. Cos’è che ha ispirato questo suo romanzo?
Queste sono le classiche domande che mi imbarazzano, nel senso che per quanto mi riguarda l’ispirazione a volte mi giunge da cose o persone con delle peculiarità che possono essere fisiche o psicologiche. L’ERRORE DI CRONOS parte da una passione spasmodica per la mitologia greca (materia non trattata nel mio corso scolastico, ragioneria, ma conosciuta in un anno di liceo classico purtroppo andato male, capita!), si mischia con la mia predilezione per l’insolito (esco dai canoni sempre e comunque nei miei romanzi) e dal desiderio d’amore tipico dell’adolescenza. Mi sono inventata un personaggio maschile, ciò che avrei voluto incontrare e ne ho fatto un re, un eroe, un uomo che le lettrici sembrano apprezzare molto, mentre i lettori paiono immedesimarsi facilmente in lui.

Il Veleno del Cuore è tutt’altro genere… come mai ha preferito discostarsi dal fantasy/fantascienza?
E’ una questione di carattere ed io caratterialmente sono varia ed eclettica, i miei interessi abbracciano vari punti e così anche la mia scrittura, salto facilmente (a livello mentale) da un genere all’altro ed il sentimentale lo trovo rilassante nella stesura, mi permette di lasciare che le dita massacrino la tastiera senza troppe remore perché il sentimento può scivolate senza cessa. L’unico ostacolo che devo superare con il sentimentale è la storicità, ma trovata quella… vado come un treno.

Come si è imbattuta nelle Case Editrici che hanno accettato la pubblicazione delle sue opere? Può ritenersi soddisfatta delle stesse?
A parte la prima esperienza del tutto negativa, ho conosciuto la RUNDE TAARN a seguito del concorso letterario ZENONE 2007 che mi ha posta tra i cinque finalisti con il romanzo di fantascienza LA STIRPE. Mi è piaciuto il loro modus operandi e ho ritenuto opportuno affidare a loro i miei mitologici-fantasy che sono lunghi e richiedono particolare attenzione nella falciatura finale. La 0111 è una casa editrice che dà molto spazio all’esordiente ed è un trampolino niente male per testare se stessi, il loro modus operandi permette un confronto quasi immediato con i lettori che sono gli unici capaci di decretare il successo oppure l’insuccesso di un libro. E’ rischioso, ma io amo il rischio.

Ha mai provato a contattare grandi editori? Se sì, qual è stata la loro risposta?
Si, come tutti gli scrittori certi d’avere nel cassetto l’opera più opera di tutti i tempi. Si, l’ho fatto e il mio disincanto mi ha aiutata molto. Non confido nelle grandi case editrici semplicemente perché non ti leggono, dispiace dirlo, ma proprio le case editrici di grossa leva non sono in grado di dare un giudizio sul valore di un opera perché non aprono neppure il libro o il plico che invii. Lo so per certo, perché gentilmente ho ricevuto in restituzione di ciò che ho mandato, evidentemente non hanno neppure preso in mano l’opera che mi è giunta integra, senza una pieghe. Irrilevanti alla fin fine le lettere dove qualcuno osa dire che l’opera non rientra nelle loro strategie aziendali, non lo possono sapere, non hanno mai letto nulla.

Cosa pensa dell’attuale panorama letterario italiano?
Come quello cinematografico, il panorama letterario è piuttosto scarno, gli spazi sono già predestinati. I successi si stilano a tavolino oppure si impongono con una strategia di marketing che riuscirebbe a vendere anche la sabbia nel deserto. Ci sono anche realtà valide che con il tempo verranno senza dubbio ricompensate, ma gli spazi sono pochi e l’osso è uno. Troppi cani sullo stesso osso, allora. Sono quindi dell’idea che il valore debba essere dimostrato sul campo e senza fretta, sempre cattiva consigliera.

Lei è anche scrittrice di fantasy e come sa il fantasy italiano non è visto sempre di buon occhio. Come spiega questa inclinazione dei lettori a prediligere il fantasy anglosassone?
No, non sono una scrittrice fantasy, non in senso lato, il mio genere non è classificabile, ma dovrebbe essere definito mitologico-fantastico. Relativamente al fantasy anglosassone, si chiama esterofilia e l’italiano medio è esterofilo, da sempre, da quando abbiamo capito dal tempo dei Romani che non distruggevano le culture straniere. Lo straniero ci affascina e deve essere sempre migliore di noi. Sono certa che con uno pseudonimo straniero uno scrittore ha più changes, ma io rifiuto questo piccolo stratagemma per il mio patriottismo, sono italiana e me ne vanto. Rinuncio al successo, ma sono italiana.

Le è mai capitato di essere riconosciuta da un suo lettore e di aver firmato autografi? Che emozioni ha provato?
Non viaggio molto, i lettori che mi conosco sono quelli locali e si… mi si chiede l’autografo sul libro che viene acquistato. Emozioni ne ho provate e me provo sempre, sarebbe impossibile il contrario.

Ha mai presentato i suoi libri in pubblico?
Sono fresca della presentazione de LA STIRPE in una località turistica della mia zona di residenza. Molto emozionante, confesso di essermi affidata ad un goccino per reggere la tensione. Solo un inganno, purtroppo reggo l’alcool in maniera esagerata. Però è andata benissimo.

Da cosa è nato il romanzo La Stirpe? Ha avuto degli ispiratori?
Incredibile ma è nato dalla rabbia che a volte provo davanti alla classificazione umana delle cose. Come è noto il protagonista è un ragazzino down e ho voluto normalizzare ciò che viene considerato diverso. Le persone down mi hanno ispirata, solo guardandole ho voluto riscattarle e mi piacerebbe che la mia teoria fosse vera.

Qual è il suo libro preferito?
In assoluto? L’ODISSEA.

E quello che proprio non sopporta?
Bah, uno in particolare non ne ho, solo il genere posso affermare con certezza e cioè quelli spinti e destinati alle donne nella convinzione che le donne possano essere psicologicamente uguali agli uomini nella veduta del sesso e delle sue manifestazioni.

Chi è il suo scrittore preferito?
Difficile dirlo, anche perché Omero non era uno scrittore. In realtà non ho uno scrittore preferito, solo libri che spaziano i generi più disparati.

E quello che proprio non le soddisfa?
O, non ritengo opportuno dirlo apertamente, dalle mie recensionl è facile capirlo se si ha occasione di leggerle. Posso solo affermare che le ultime leve lasciano un po’ l’amaro in bocca (parlo sempre di grosse pubblicazioni).

Lei è una scrittrice di Fantasy, Fantascienza e Rosa storici… ma infondo, qual è il genere letterario che predilige?
L’horror. Amo leggere l’horror, mi ci appassiono e mi piacerebbe avere quelle idee lì. Credo che il genere horror sia il più difficile in assoluto, se è vero che è difficile far ridere, lo è anche spaventare.

Ha già scritto e pubblicato tre libri e il quarto è di prossima uscita per il nuovo anno. Ha altri progetti in cantiere?
Siiii, tantissimi. Sto lavorando ad un nuovo sentimentale storico, ho in testa un romanzo escatologico e devo chiudere la trilogia mitologico-fantasy di CRONOS.

Ci rivela in esclusiva delle news su La Grazia del Fato?
Partendo da presupposto che ne L’ERRORE DI CRONOS trionfa l’amore dei protagonisti e restano in sospeso situazioni contingenti, è nella mia natura ribaltare le situazioni e… non posso dire molto solo che il rivale in amore del re di Astos non poteva essere che un dio. Dunamis (questo il nome del re più amato) verserà molto, ma molto, sangue in una morte che forse sarà reale. Punto, non posso dire altro.

Ha intenzione di scrivere un seguito a Il Veleno del Cuore o a La Stirpe?
Mi è stato chiesto un sequel di entrambi, ma credo che non li scriverò, sono due romanzi nati così, non avevo in testa un seguito e sarebbe una forzatura, a meno che… non mi venga un lampo di genio improvviso, cosa che non escluso.

Ha mai conosciuto personalmente altri scrittori emergenti o aspiranti scrittori?
Di emergenti ne conosco attraverso internet e, come forse qualcuno sa, io sono una sostenitrice accanita di tutti coloro che mi somigliano.

Le sono mai stati richiesti dei consigli editoriali?
Si e ho solo esposto le mie esperienze invitando chi mi ha interpellata a verificare bene le cose e a rivolgersi espressamente a chi è veramente un esperto. Non mi reputo alta conoscitrice delle cose anche perché si tratta di sogni con i quali non si gioca.

Ha mai conosciuto personalmente degli scrittori famosi? Se sì, chi?
No, non ho avuto questa fortuna.

Cosa significa per lei essere una scrittrice?

Significa vivere. Scrivere è la mia vita, è ciò che mi diverte di più e quando scrivo davvero mi diverto con l’intenzione di far divertire chi mi leggerà. Scrivere non deve essere un’ossessione e non deve risultare una strada per fare soldi, il gioco crolla inevitabilmente, Scrivere è bello perché riesco a ripararmi in mondi che solo io conosco e quando qualcuno trova questi mondi belli quanto me… il cuore mi si riempie di orgoglio e felicità e mi fa pensare che in fondo non perdo tempo, ma porto qualcosa a qualcuno, un’ora o un minuto… non importa.

Grazie per averci concesso quest'intervista! A presto!

Edited by Angela1993 - 5/12/2008, 21:22
 
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glorfindel94
view post Posted on 1/12/2008, 15:31




Molto bella, questa intervista. Bravi.
 
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Angela1993
view post Posted on 1/12/2008, 17:01




Bellissima intervista! Complimenti! :) La mia wish list mentale è sempre più lunga :D
 
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Risoli
view post Posted on 1/12/2008, 17:17




E questo ovviamente non può farmi che piacere. Interessare è il primo passo per la soddisfazione personale che per me fa il successo. Grazie a tutti quanti per la gentilezza. Ciao!
 
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niji707
view post Posted on 1/12/2008, 18:24




splendida intervista!! =) e un grosso in bocca al lupo per la tua carriera di scrittrice!
 
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mpblack
view post Posted on 1/12/2008, 18:51




Brava Risoli, magnifica! L'Odissea??? eh eh, che forte che sei! Mannaggia, ora che hai rivelato qualcosetta della "Grazie del fato" sono un po' preoccupata... devo esserlo???? :wacko: :P
 
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Risoli
view post Posted on 1/12/2008, 21:06




Certo che devi essere preoccupata, ciò che aspetta Dunamis... so' cavoli, credimi.

Grazie per gli auguri relativamente alla mia 'carriera', gentilissimo!!!
 
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mpblack
view post Posted on 2/12/2008, 16:44




No Risoli, non dirmi così, ti prego! Ora mi devi spiegare un po' di cosette, eh? Altrimenti non sto tranquilla! :shifty: :shifty: :shifty: :shifty: :shifty:
 
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view post Posted on 31/5/2016, 09:27
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