INTERVISTA A SARA BARDI AUTRICE DE L'OROLOGIO D'ARGENTO DI MISTER WEEPING
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Ciao Sara e benvenuta!
Cominciamo con una domanda di rito: chi è Sara Bardi? He he, giustamente per la domanda di apertura le presentazioni sono d'obbligo! Sono una studentessa di diciassette anni che vive con la sua famigliola (e con i suoi tanti gatti) a Livorno.
Com’è la tua giornata tipo? Hai degli hobby particolari?Solitamente passo la prima metà delle ore diurne in quel tenebroso edificio chiamato scuola mentre la seconda a casa a fare i compiti prima (sigh) e a disegnare, leggere e videogiocare dopo. Riguardo agli hobby potrei scrivere un papiro: amo il cinema -specialmente d'animazione -, i musical e, ovviamente, l'illustrazione, la grafica digitale e i giochi di ruolo.
La cosa che mi ha più incuriosito di te è che sei giovanissima! Come è nata in te la passione per la scrittura?C'è sempre stata, per quanto riesca a ricordare! Quando ancora non ero brava con la videoscrittura e la mia calligrafia mi faceva venir voglia di piangere (lo fa ancora adesso, in effetti^^) raccontavo e registravo le mie storielle su audiocassetta con un vecchio registratore e mi divertivo a riascoltarle. Sfioravo il patologico, lo ammetto! Ma le cose non sono affatto migliorate con il tempo, quindi non date troppo peso a queste cosucce, che altrimenti non arriviamo alla fine
.
Chi non legge non può scrivere. Questa “regola” viene pronunciata spesso. Sei una grande lettrice?L'eccezione che conferma la regola: no, non sono una grande lettrice. Leggo si, ma non così tanto. Ci sono persone che divorano un libro dietro l'altro e veramente non so come facciano, visto che per trovare qualcosa che mi piaccia devo scavare veramente a fondo fra gli scaffali delle librerie. Non a caso, mi dicono spesso che sono quella a cui “non piace nulla” anche se non credo sia affatto vero. Mi piacciono le cose particolari, originali, che non sappiano di già visto.
Qual è il genere letterario che più degli altri cattura il tuo interesse?Non ne ho uno in particolare, leggo qualsiasi cosa scateni il mio interesse e, come ho spiegato, non è così facile che accada! Passo dal romanzo gotico dell'800 al fantasy, alla fantascienza, al contemporaneo... e non disdegno affatto testi più tecnici e tematici come libri di archeologia o saggi storici. Ammetto però di avere un debole per le fiabe.
E quello che invece non ti esalta affatto? Vedere la risposta precedente... credo che non sia il genere a fare la differenza, ma il contenuto di per se.
Il tuo romanzo d’esordio, “L' orologio d'argento di mister Weeping” ha avuto ottime recensioni e anch’io, nel leggerne la trama, sono stato incuriosito dalla storia.
Bé, la domanda sorge spontanea: chi è mister Weeping? Mister Weeping è un giovane nobile decaduto, costretto a convivere dal giorno stesso in cui è nato con una crudele maledizione che impedisce a lui e a tutti gli altri abitanti della spettrale magione signorile di uscirne. Cresciuto osservando la città dei “normali” da lontano e nella quasi totale solitudine, ha sviluppato una personalità introversa e malinconica che, nella sua dolcezza, non mancherà di muovere a compassione tre ragazzini che, apparentemente per caso, finiscono per bussare alla sua porta.
Mayam, la protagonista, è una trasposizione letteraria di te stessa? E in generale, quanto ti somigliano i tuoi personaggi? Dire che Mayam sono io è troppo semplice e in parte limitativo: in tutti i miei personaggi c'è qualcosa di me, se così non fosse non sarebbero veramente miei. Molti di loro sono compagni che si trascinano con me da storie precedenti (L'Orologio d'Argento è il primo che ho pubblicato, ma ne ho molti altri, incompiuti, nel cassetto) e sono estremamente affezionata a loro... sospetto addirittura che possano essere la diretta evoluzione degli amici immaginari che avevo da piccola (ecco che ritorna l'elemento patologico
).
“L’orologio d’argento di mister Weeping”, inoltre, è illustrato. Si tratta di illustrazioni molto particolari, in quanto in “stile manga”. Da cosa nasce questa scelta?Semplicemente perché è guardando cartoni giapponesi che ho imparato a disegnare, anche se il “mio” stile manga è stato pesantemente influenzato anche dallo stile Disney e da quello dei pupazzi di Tim Burton (sono cresciuta a pane, Nutella e Nightmare Before Christmas).
Come trovi l’ispirazione per le tue opere? Accetti consigli da amici e/o parenti?Credo che l'ispirazione possa nascere da qualsiasi cosa, l'idea centrale alla base de L'Orologio sono alcuni miei ricordi d'infanzia. Solitamente non rivelo quasi niente sulla trama di ciò che sto scrivendo alle persone che conosco, anche se qualche volta questo può essere d'aiuto perché offre un punto di vista diverso dal tuo... il che offre spesso spunti interessanti!
Come deve essere la tua atmosfera ideale per la scrittura? Nella mia calda ed accogliente cameretta, seduta alla scrivania con la colonna sonora di qualche bel film di sottofondo e, possibilmente, anche una tazza di cioccolata fumante! Direi anche “con il gatto acciambellato sulle ginocchia” ma avendone dieci non vorrei far torto a nessuno ^^.
In una parola, cosa significa per te “scrivere”?Una parola... mmh, difficile! Non sono mai stata brava con la sintesi. Direi: FUGGIRE.
Come scrivi? Di getto, stilando una scaletta degli eventi... o in altri modi?Di getto, assolutamente. Non a caso torno continuamente indietro per correggere o aggiungere i passaggi che mi sono necessari come presupposti per l'idea successiva. Faccio una scaletta mentale molto semplice, che mi diverto letteralmente ad agghindare con tutto ciò che mi passa per la testa, mantenendo ovviamente una coerenza con quanto già accaduto e con quanto so che succederà nelle pagine successive. Cerco insomma di uniformare il tutto, in modo che ogni elemento sia parte integrante della realtà che ho creato.
La citazione più bella letta in un romanzo è...?“Solo chi non crede nei prodigi non li scoprirà mai.” I Minipin - Roald Dahl
A tuo parere, quali sono le caratteristiche di un buon fantasy?L'originalità ritengo sia fondamentale. Un romanzo può essere piacevole da leggere pur cavalcando l'onda di altri libri di successo o sfruttando al massimo i cliscè del genere, ma le cose che veramente a me restano nel cuore sono quelle che non ho ancora visto, quelle che mi fanno dire “ma dove diamine ha trovato un'idea simile? Geniale!”
Il fantasy poi, è un genere molto ampio che comprende moltissime sotto-categorie come l'urban fantasy, lo sword&sorcery, il low-fantasy ecc... perciò ha in parte più possibilità di offrire qualcosa di originale.
Hai dei consigli da dare a tutti gli aspiranti scrittori che stanno leggendo quest’intervista?Se lo vogliono veramente e se hanno delle belle idee, non c'è consiglio che possa essere veramente utile, eccetto: non arrendetevi, credete in quello che fate, nelle vostre storie e nel mondo che state creando e che volete raccontare.
Grazie per averci concesso parte del tuo tempo! A presto!
